I vetri della corolla saranno colorati e non bianchi
di Paolo Santanelli
Le associazioni vincono su tutto il fronte ed il Ministero, a cui era stato inviato un dossier particolareggiato, bacchetta Comune e sovraintendenza con un'immediata ordinanza di rimozione dei pannelli della discordia così che i vetri ora finalmente, saranno gialli e verdi e non bianchi e di policarbonato.
Vittoria allora su tutta la linea per cui da oggi le associazioni civiche che hanno preso parte all'azione, potranno gustarsi un successo importante grazie alla caparbietà, professionalità e capacità organizzativa della promotrice Antonella Pane, alla quale in questi ultimi giorni non erano stati lesinati giudizi talora anche forti.
A leggere però bene tutte le carte, in un paese civile ci si sarebbe quanto meno aspettati le dimissioni dell'assessore Piscopo e del sovraintendente Garella, se non altro per la loro arroganza che coniugata all'approssimazione dei loro uffici, non li hanno fatti sicuramente figurare amministratori virtuosi.
Non da meno gli argomenti a discolpa dei due manager che hanno dichiarato, l'uno (Piscopo) di avere operato sulla base di una riproduzione iconografica della Cassa Armonica rivelatasi poi essere non di Alvino ma nemmeno di un suo coevo e l'altro (Garella) di non avere ritenuto che le problematiche di natura acustica rientrassero nelle competenze della sovraintendenza quando invece qualche anno fa, fu proprio il suo ufficio a bloccare i lavori di riqualificazione del teatro S. Carlo a causa del tessuto delle poltrone che era risultato troppo fono-asserbente.
Non da meno gli argomenti a discolpa dei due manager che hanno dichiarato, l'uno (Piscopo) di avere operato sulla base di una riproduzione iconografica della Cassa Armonica rivelatasi poi essere non di Alvino ma nemmeno di un suo coevo e l'altro (Garella) di non avere ritenuto che le problematiche di natura acustica rientrassero nelle competenze della sovraintendenza quando invece qualche anno fa, fu proprio il suo ufficio a bloccare i lavori di riqualificazione del teatro S. Carlo a causa del tessuto delle poltrone che era risultato troppo fono-asserbente.
Che Piscopo e Garella si arrampichino sugli specchi, è alquanto evidente ma ciò che è drammatico è che entrambi resteranno, indisturbati, al loro posto di comando nonostante la grossolana figuraccia fatta non solo con le associazioni civiche ma con la città e con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali diretto da Dario Franceschini.