domenica 16 aprile 2017

CHE LA PACE SIA CON VOI...

Si vis pacem, para bellum!

di Paolo Santanelli

È da questa mattina che per lo più persone che conosco a malapena, inondano la mia bacheca e la messaggeria dell'iPhone, con gli auguri di buona Pasqua, sommergendomi di immeginette sacre, ramoscelli d'ulivo, colombe pasquali, agnelli berlusconiani e video di qualsiasi genere, costringendomi così per educazione a noiosi ricambi augurali che interessano la mia cultura e la mia spiritualità, solo in maniera tangente.
Non sono osservante e per di più nella pace non ci credo, almeno in quella finta fatta di immaginette e parole dette così tanto per dire, in un mondo poi che brulica in ogni istante di violenza.
Purtroppo amici miei la pace non si raggiunge con il ramoscello d'ulivo ma con la forza, con la non tolleranza e talora con le bombe.
Ed allora bombe sull'ISIS, castrazione chimica per stupratori e pedofili, amputazioni delle mani ai ladri ed ergastolo senza condizionale a chi uccide senza alcun senso.
So bene che ciò che ho detto non è bello ed in fondo in fondo, forse non ci credo neanche io ma sono sicuro che se così fosse, in poco tempo avremmo un mondo migliore e la pace potrà veramente regnare su tutti noi perché è solo la paura che genera la ricerca della pace... "si vis pacem, para bellum".

INSIGNE ED IL CONTRATTO MILIONARIO



Scarpette da calcio o dizionario della lingua italiana?
Questo è il dilemma!

di Paolo Santanelli

Ventidue milioni e mezzo di euro in cinque anni, questo è quanto guadagnerà Insigne per tirare quattro calci ad un pallone. Non è per ricorrere sempre a facili slogan ma trovo veramente assurdo che possa accadere tutto ciò quando ci sono ricercatori universitari costretti a guadagnare a malapena ottocento euro dopo avere studiato una vita intera.
Un contratto quello di Insigne che è stato rinnovato per in tempi brevi in barba per esempio a quello dei medici ospedalieri che attendono da dodici anni un banale adeguamento economico adeguato all’incremento del costo della vita ed all’indice di svalutazione.
Sinceramente sono disorientato nei confronti di una realtà che si muove secondo parametri del tutto differenti da quelli con i quali ero abituato a rapportarmi. Mi sono state cambiate le carte in tavola ed ora non so più prevedere la mossa successiva.
Ho paura allora ad aver sbagliato ad imporre ai miei figli verità assolute su cui fondare la loro vita. Ho paura ad aver sbagliato ad educarli al sacrificio dello studio al posto di mandarli a giocare a pallone giù nel cortile, preferendo così delle scarpette da calcio ad un dizionario della lingua italiana.
Un giorno forse gli chiederò scusa nella speranza di non averne fatto dei disadattati.

sabato 8 aprile 2017

FRATELLI D'ITALIA: RIENTRA ANCHE RIVELLINI

Tutti insieme appassionatamente

di Paolo Santanelli

Da poco è terminata la seduta della Direzione Regionale di Fratelli d’Italia alla quale questa volta ha preso parte anche Francesco Lollobrigida, attuale compagno della sorella di Giorgia Meloni.
Ciò che ha tuttavia destato curiosità non è stata tanto la presenza del "cognato" ma quella dell’On. Crescenzio Rivellini con il suo rientro nelle fila di "Fratelli d’Italia" dettato, a suo dire, da una scarsa visione e proiezione politica, della formazione in cui ha recentemente militato.
Con il ritorno delle ultime "pecorelle smarrite" il puzzle va lentamente ma inesorabilmente ricomponendosi in un partito in cui i propri rappresentanti sembrano più protesi alla ricerca di strategie utili alla loro riconferma elettiva che a ravvisare temi politici su cui fondare l'imminente competizione elettorale. All'appello mancherebbero allora solo Amedeo Laboccetta, impossibilitato per l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte, Vincenzo Moretto, per il quale invece basterà dar tempo al tempo e Salvatore Ronghi, sul quale nutro reali difficoltà dettate dal prevalente interesse a monopolizzare un territorio che a tutti gli effetti gli appartiene.
Rileggendo così i nomi dei dirigenti del partito a Napoli, fatta eccezione per qualche new entry, paradossalmente sembra di essere tornati indietro di quindici anni... ai tempi di Alleanza Nazionale. Alla faccia dell’innovazione e del partito giovane voluto da un leader giovane, alla faccia di tutte le promesse di rottura con il passato e d'inizio di una nuova era. Sarà pur cambiata la musica ma i musicanti restano sempre gli stessi, dando così ragione alle profetiche parole di Tancredi nipote del Principe di Salina, nel Gattopardo: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».