Di fatto non è Fratelli d'Italia (FdI) ad aver rotto con Forza Italia ma l'esatto contrario. La scelta di candidare Marchini a Sindaco di Roma al posto di Bertolaso, è stata una chiara mossa contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che immeditamente rompono tutti gli accordi elettorali: in bilico anche Milano.
Che Berlusconi fosse la quinta colonna del PD era oramai cosa chiara fin dall'appoggio al governo Monti e dal patto del Nazareno, per cui non ci sarebbe da meravigliarsi se addirittura dovesse convergere sul candidato del PD.
A FdI, correndo solo, spetterà l'arduo compito di ricostruire la destra italiana dalle rovine dell'alleanza catastrofica con Berlusconi con il sacrificio di tanti consiglieri uscendi costretti solo a candidature di necessità ma alla lunga son certo che ci ripagherà riconsegnandoci un partito depurato da quella melma con la quale ci siamo dovuti necessariamente mischiare in nome della grande alleanza
giovedì 28 aprile 2016
domenica 24 aprile 2016
ECCO IL CONSIGLIO DI MUNICIPALITA' CHE IO SOGNO!
"Voglio una Municipalità che sia casa dei cittadini"
di Paolo Santanelli
Ad ormai poco tempo dalla scadenza della presentazione delle liste e dopo le recenti
dichiarazioni di Brunetta, è molto probabile che anche il centro-destra
napoletano si presenterà diviso alle prossime elezioni amministrative e ciò
grazie all'arrogante testardaggine di Berlusconi che a Roma non ha voluto
saperne di ritirare la candidatura a sindaco di Bertolaso per far posto a
quella del leader di "Fratelli d'Italia" (FdI), Giorgia Meloni.
Questa candidatura condivisa fortemente anche da Matteo Salvini che come
ricorderete abbandonò la coalizione in seguito ad improvvide esternazioni
di Bertolaso sui ROM fortemente incompatibili con il programma
politico del suo partito, avrebbe invece potuto rappresentare una mossa
vincente per il centro-destra romano dal momento che i sondaggi vedono ancora
oggi, la Meloni fortemente preferita a Bertolaso nel ballottaggio con la
candidata del “M5S”.
Se
allora lo scacchiere politico romano dovesse rimanere immutato, "Fratelli
d’Italia” oltre che a Roma correrà da solo anche a Napoli, dove contrapporrà al
candidato sindaco Gianni Lettieri, anch’esso imposto arbitrariamente e senza
alcuna preventiva concertazione da Berlusconi, il parlamentare Marcello Taglialatela.
In
questa eventualità io sarò il candidato di “Fratelli d’Italia” alla Presidenza
della Prima Municipalità (Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando), da quindici
anni guidata del centro-destra con Fabio Chiosi. So bene che questa
competizione elettorale non sarà per me una passeggiata ma non per questo mi
sento già sconfitto in partenza, nutrendo le stesse speranze di Davide prima di
sfidare il gigante Golia. Se difatti Davide contava sulla mano di Geova e sul
fatto di avere già ucciso un orso ed un leone che minaccavano il suo gregge, io
a differenza degli altri candidati miei antagonisti, semplici "scelte
nominali” scaturite da oscure logiche di potere fra correnti di partito, ho un
ineguagliabile “asso nella manica” rappresentato dalla mia storia personale.
Quella di un’anima ribelle che da anni si batte, in prima linea, contro i soprusi
di un’amministrazione comunale miope ed ipoacusica che ha finito col ridurre
uno dei più bei quartieri di Napoli, a terra di nessuno, quando invece avrebbe
dovuto rappresentare una fucina di attività produttive, volano di economia ed
esempio per tutta la città.
Spero
allora fortemente che i cittadini del mio quartiere al momento di esprimere la
loro preferenza elettorale, si ricordino di tutto ciò che ho fatto e si
domandino dove erano coloro che oggi ambiscono alla presidenza della municipalità
quando io ed un manipolo di amici, il 10 novembre 2007, in un momento in cui
Napoli toccava il fondo grazie allo scandalo sulla “munnezza”, portammo tremila
persone, giovani e meno giovani, in piazza ad esercitare il loro sacrosanto
diritto alla protesta; dove erano mentre noi contestavamo scelte politiche
criminose sotto la Regione e sotto il Comune o quando in segno di protesta sventolavamo
mutande in piazza dei Martiri o quando ancora difendevamo sotto la Cassa
Armonica ed in Villa Comunale, il nostro patrimonio artistico ed arboreo contro
l’indifferenza di una classe politica intenta a macinare solo interessi
personali; dove erano tutti costoro durante i nostri sit-in fuori la scuola De
Amicis a perorare la causa di una palestra promessa ma mai data alla
cittadinanza o fuori il Garage Morelli ad esigerne l’immediata apertura; dove
erano costoro mentre noi, seduti intorno ad un tavolo a Palazzo S. Giacomo eravamo
intenti a presentare al Sindaco Iervolino e al City Manager Massa, progetti di
parcheggi sotterranei da eseguire in Project Financing a Chiaia.
Spero
proprio che i cittadini terranno in debito conto tutto ciò, dandomi così la
possibilità con il loro voto, di organizzare un Consiglio di Municipalità
innovativo e moderno che esca fuori dai canoni politici tradizionali. La
Municipalità che io immagino dovrà assolvere al suo originario ruolo di “trait-d’union”
tra politica e territorio, abbandonando sale e luoghi comuni di
autocelebrazione dovrà scendere per strada in mezzo alla gente, ad ascoltare, a
parlare, a far proprie istanze ed esigenze, tramutandole poi in azione
politica. Una Municipalità casa dei cittadini che faccia di meritocrazia e
competenza, il suo credo (e non solo a chiacchiere), dando spazio non a nomine
politiche ma a coloro che in questi anni hanno concretamente dato prova di
capacità con competenza, caparbietà e fattività. Una Municipalità che non potrà
non tenere in debito conto l’entusiasmante ruolo ricoperto dall’associazionismo
civico in questi ultimi anni, unica grande novità in un mediocre panorama
politico napoletano, perché una Municipalità che si rispetti deve
necessariamente far sue idee ed iniziative di valore, rimanendo al fianco di
tutti coloro che senza chiedere nulla, gratuitamente, da anni si battono solo
in nome della verità e della giustizia.
Ebbene,
se il Sindaco De Magistris ha liberamente donato ai centri sociali e non si sa
a quale titolo, l’uso del complesso monumentale dell’ex Asilo Filangieri, nessuno
si scandalizzerà, allora, se un Presidente di Municipalità assegnarà
all’associazionismo civico, per tutta la durata del suo mandato ed in segno di
sprone, l’uso gratuito di una sala riunioni, dando così vita ad un laboratorio
continuo di osservazione, di controllo e di iniziative, in stretta
collaborazione con la Municipalità stessa.
Ecco
il Consiglio di Municipalità che io sogno!
martedì 5 aprile 2016
E' qualche anno che mi domando perché la scelta del materiale per la pavimentazione stradale cada sistematicamente quasi ossessivamente, sulla pietra lavica etnea quando precedenti esperienze di restyling con questo matieriale si sono rivelate fallimentari. Materiale fragile e poroso che già dopo poco tempo dalla posa offre allo sguardo una visione esteticamente sgradevole. Ed allora perché tutto ciò? I malpensanti potrebbero immaginare interessi occulti per cui non sarebbe poi così illogico andare ad indagare ma solo per diritto di trasparenza
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